…e la repressione s’intensificherà, e tutti dovremo accoglierla a braccia aperte

E’ dovere di tutti noi, oggi, stringerci intorno alle istituzioni e condannare ogni forma di estremismo portatore di stragi e attentati. E’ caldamente sconsigliato (e a rischio d’estremismo) accingersi a qualsiasi tipo di analisi dei fatti, escluse quelle che constatino la necessità di delegare allo Stato ogni decisione o azione da intraprendere. A Brindisi è avvenuto un attacco allo Stato e alle sue istituzioni, la ragazza morta viene dopo. Quello che conta adesso è la coesione nazionale, che impone di lasciar da parte per un po’ (il buon cittadino è colui che ci riuscirà per più tempo) ogni istanza di protesta, ogni motivazione che porti al dissenso, ogni azione che pretenda un cambiamento. Ciò che si richiede in questi giorni al buon cittadino è di ritirarsi nelle proprie case, di accendere il televisore e di affidarsi alle parole di chi, solo, ha licenza di decidere, in quanto rappresentante del potere e garante della sicurezza nazionale. Ora più che mai l’italiano medio deve prendere le distanze, così come a Brindisi dai mandanti della strage, anche in Val di Susa dai dimostranti che si oppongono ad un opera che, in questo tempo di crisi, arricchirebbe pochi imprenditori e molti mafiosi, coloro insomma che ancora ci permettono di andare avanti verso un avvenire più dorato (o, per meglio dire, una “alba dorata”). Solo così, solo reprimendo i terroristi del dissenso, in ogni luogo e in ogni sua forma, questo Paese potrà ritornare alla normalità. Alla normalità del ricco sempre più ricco e potente, e del povero sempre più povero e sottomesso, ma felice perché protetto dal ricco. D’altra parte, la repressione porta più sicurezza per tutti, e chi, sano di mente, riuscirebbe a rifiutare una simile promessa?
Chopin Hauer